L’aula della Camera ha approvato con 343 voti a favore, 78 contrari e 25 astenuti la delega al governo per l’attuazione delle direttive Ue sull’aggiudicazione dei contratti di concessione e sugli appalti pubblici. Il testo passa ora all’esame del Senato.
Le direttive introducono :
la redazione di un nuovo codice degli appalti pubblici e delle concessioni, il quale presenta il divieto di introdurre, o di mantenere livelli di regolazione superiori a quelli minimi richiesti dalle direttive europee;
la razionalizzazione del quadro normativo in materia di appalti pubblici e di concessioni, finalizzato a un maggior livello di certezza del diritto e di semplificazione dei procedimenti;
la trasparenza e pubblicità delle procedure di gara;
la riduzione degli oneri documentali a carico dei soggetti partecipanti e la semplificazione delle procedure di verifica da parte delle stazioni appaltanti;
il contenimento dei tempi e la piena verificabilità dei flussi finanziari, anche attraverso adeguate forme di centralizzazione delle committenze e di riduzione del numero delle stazioni appaltanti;
la razionalizzazione ed estensione delle forme di partenariato pubblico privato;
la revisione del sistema vigente di qualificazione degli operatori economici;
la razionalizzazione dei metodi di risoluzione delle controversie alternativi al rimedio giurisdizionale, anche in materia di esecuzione del contratto;
il miglioramento delle condizioni di accesso, per le piccole e medie imprese e le imprese di nuova costituzione, al mercato degli appalti pubblici e delle concessioni;
l’individuazione, per le procedure di affidamento, di modalità volte a garantire i livelli minimi di concorrenzialità, trasparenza e parità di trattamento;
la trasparenza, nella eventuale partecipazione dei portatori qualificati di interessi ai processi decisionali finalizzati alla programmazione e all’aggiudicazione di appalti pubblici e concessioni.