Nelle scuole italiane, fino all’anno scolastico 1990/1991, vigeva l’obbligo di insegnare l’educazione civica.
L’abolizione dello studio dell’educazione civica non fu l’effetto di una riforma della scuola statale dell’epoca, ma fu provocata dai continui tagli dei finanziamenti al comparto scolastico e le motivazioni, da parte di autorevoli studiosi, dell’eliminazione dell’ora di educazione civica, furono veramente incoerenti e prive di significato.
La reintroduzione di questa materia nel programma della scuola è essenziale, in quanto nasceva dalla constatazione che i diritti e i doveri di ogni cittadino all’interno della società, indicati nella Costituzione Italiana, rappresentano una vera e propria bussola per i comportamenti di tutti, a partire dalla nuova generazioni.
La proposta di legge della collega Romina Mura e da me sottoscritta prevede, nelle scuole primarie e secondarie, l’insegnamento dell’educazione civica con l’obiettivo di coinvolgere insegnanti, studenti e genitori nella consapevolezza di appartenere a una comunità che deve essere ispirata ai principi della legalità, della solidarietà e di coesione sociale, accrescendo la loro partecipazione nella tutela e valorizzazione della cosa pubblica.