Secondo un’indagine svolta dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) di Lione, che fa parte dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), le carni rosse e lavorate sono fra le sostanze che possono causare il cancro.
La notizia è stata diffusa sugli organi di informazione e sulle agenzie di stampa, creando un’evidente allarmismo tra il pubblico e tra gli operatori alimentari che trattano il settore delle carni, soprattutto perché non confortate da effettivo rigore scientifico, sollevando così incertezze e dubbi.
Quanto è vero che gli studi dell’IARC e dell’OMS sostengono che la carne rossa lavorata può aumentare la probabilità di contrarre un tumore, è altrettanto necessario prendere le distanze dalla cattiva informazione, quella che demonizza il consumo di carne rossa, tra l’altro non inclusa nel primo gruppo di rischio, ma solo nel secondo (quello dei probabili carcinogeni per l’uomo) in mancanza di evidenze che confermino il contrario.
Ho sottoscritto, insieme ad altri Deputati PD, un’interrogazione parlamentare avente come prima firmataria la collega Colomba Mongiello, per chiedere al Governo di reperire e riferire le informazioni necessarie sul tema, al fine di rassicurare i cittadini e ad evitare effetti negativi sul comparto delle carni di qualità italiane, fornendo notizie più rassicuranti in materia di consumo delle carni.