Il fenomeno della vendita di oggetti riportanti simbologie o immagini del disciolto regime fascista ha raggiunto nel nostro paese proporzioni e livelli inaccettabili.
Infatti, sono ormai frequenti i fatti di cronaca che riportano la denuncia e lo sconcerto da parte di molti turisti in viaggio nel nostro Paese che si trovano di fronte a vetrine che pubblicamente espongono oggetti o immagini che si richiamano a tali ideologie, vere e proprie attività commerciali, spesso dotati di regolare licenza, che ruotano intorno alla vendita e al commercio di gadget come bottiglie di vino, gagliardetti, accendini e altri accessori riproducenti immagini, simboli o slogan esplicitamente rievocativi dell’ideologia del regime fascista o nazi-fascista.
Su questo tema, ho sottoscritto due progetti di legge. Il primo, avente come primo firmatario l’Onorevole Emanuele Fiano, mira ad introdurre nel codice penale una nuova fattispecie relativa al reato di propaganda del regime fascista e nazifascista, senza toccare le leggi speciali già esistenti in materia, come la legge Scelba. Il secondo, del collega Marco Di Maio, chiede che chiunque produca, distribuisca, diffonda e venda, direttamente o attraverso qualsiasi modalità, anche telematica, beni mobili raffiguranti immagini o simbologie che si richiamino all’ideologia del ventennio, sia punito per apologia al fascismo.