Intervista a Il Piccolo – 14 gennaio 2009
Dalla fine dello scorso anno la Sinistra casalese ha un coordinatore. Ad eleggerlo è stato il congresso degli iscritti. Si tratta di Vittorio Giordano, già consigliere comunale all’inizio degli anni Novanta, per diversi anni presidente del circolo verdeblu di Legambiente del quale è alla guida come facente funzioni perché dimissionario.
In passato è stato anche presidente regionale di Legambiente. “Il Piccolo” lo ha intervistato per fare il punto su questa esperienza politica che, a livello locale, unisce le varie componenti della sinistra.
Innanzitutto che cos’è Sinistra Casalese ?
«È il risultato di un percorso iniziato da due anni con il Forum della Sinistra per poter creare a Casale ed il Monferrato una forza di sinistra credibile, un soggetto politico federato cui hanno aderito Sd, Pdci, Prc e coloro che non appartenevano ad alcun partito. La federazione ha uno statuto, è stato fatto un tesseramento che verrà rinnovato, un congresso che ha eletto una segreteria, un direttivo. La sede è in via Lanza, dove c’era il vecchio Pci, e dove anche hanno sede le tre forze politiche che la compongono».
E a livello nazionale?
«I tre partiti, Pdci, Prc ed Sd che sono, per ora, legati alle dimamiche nazionali, hanno aderito alla Sinistra Casalese, senza peraltro sciogliersi in essa, e mantenenendo una loro autonomia».
Con queste premesse il 2009 vedrà Sinistra Casalese presente alle elezioni comunali…
«Avremo una nostra lista cui fare riferimento composta da esponenti delle tre forze politiche e di coloro che hanno aderito al progetto Del resto siamo una forza con una nostra struttura e un gruppo consigliare unitario in consiglio comunale, il cui capogruppo è Roberto Quirino. Oggi andiamo ad un confronto con il Partito democratico ed auspichiamo che ciò porti ad una scelta che consenta la vittoria del centro sinistra. Per noi l’elemento di discussione è come si vede la città dopo dieci anni di amministrazione Mascarino, il cui giudizio, al termine dei due mandati è positivo. Ma riteniamo occorra una proposta nuova che vogliamo legare moltissimo ai soggetti sociali cui ci rivolgiamo: i lavoratori – e a questo proposito abbiamo aderito allo sciopero provinciale del 26 ottobre scorso – le classi sociali più deboli e coloro che sono in difficoltà»