La proposta del M5S di abolire Equitalia, è una farsa più utile a lisciare il pelo a contribuenti spesso disperati e a ricercare una pretesa di coerenza tra quello millantato in campagna elettorale e quello che si è in grado di portare nelle istituzioni.
Qualcuno gridò all’abolizione dell’IMU in campagna elettorale, sequestrando la discussione parlamentare per mesi e allo stesso modo qualcun altro promise l’abolizione di Equitalia.
Nessuna analisi, nessuna soluzione solo il feticcio esibito in piazza. Nella proposta non si ravvisa nessuna seria valutazione degli errori, delle storture, degli abusi che la riscossione coatta dei tributi implica.
L’interesse, d’altra parte, non è quello di risolvere i problemi nè di aumentare le tutele dei contribuenti che, anzi, nella proposta sarebbero state ulteriormente ridimensionate. Mettere in capo all’Agenzia delle Entrate le attività oggi svolte da Equitalia significa, infatti, annullare quell’argine che vi dovrebbe essere tra attività di accertamento e di riscossione.
Nella proposta nessuna innovazione sui rapporti di controllo, sulla riduzione della discrezionalità, nè alcun intervento sull’aggio legandolo alle spese realmente sostenute.
Siamo di fronte ad un uso malato del sillogismo, che si basa su queste considerazioni: la riscossione dei tributi evidenzia problemi e storture, poiché la riscossine dei tributi è esercitata da Equitalia, eliminando l’ente riscossore sono contemporaneamente eliminati i problemi e le storture.
Appurato che riscuotere le tasse è una delle azioni più sgradevoli dell’esercizio delle politiche pubbliche, resta da stabilire come questo possa essere fatto nel modo più equo ed efficiente e questo è tema affidato alla delega fiscale, recentemente approvata.
Il tentativo del M5S è chiaro: sostenere “Abbiamo proposto di abolire Equitalia, ma (ahi noi ?) quei (aggiungere insulto a caso) ce lo hanno impedito”.
C’è poi un problema non irrilevante. Attualmente in forza ad Equitalia vi sono 8 mila dipendenti di cui solo la metà sarebbero stati riassorbiti, degli altri 4 mila non una parola, se non: “licenziati”.
Strano poi che chi appare così interessato al complottismo proponga un vero e proprio maxi-condono fiscale. La rottamazione dei ruoli, riportando al tasso Euribor il dovuto (aggio, sanzioni, more), ha il sapore di una vera sanatoria e il carattere vessatorio nei confronti dei contribuenti onesti.
Dicono che volevano abolire Equitalia, ma avrebbero licenziato migliaia di lavoratori, fatto un condono fiscale senza in alcun modo migliorare equità ed efficienza fiscale.
Dalla propaganda alla politica il passo non è breve.