Poche parole in un motore di ricerca e si aprono centinaia di siti internet ad uso e consumo della prostituzione. Veri e propri empori classificati per località, tipologia e parole chiave.
I recenti fatti di cronaca hanno evidenziato quanto diffuso e radicato sia il fenomeno della prostituzione in Italia e di quanto il web si dimostri essere un efficacissimo luogo di incontro tra domanda e offerta.
A far girare la testa non sono l’esplicità dei messaggi, ma l’enormità dei volumi d’affari, di un settore che nonostante la crisi non pare aver incontrato flessioni. Se il giro d’affari della prostituzione in Italia viene stimato in 5 miliardi, pare che non meno di un quinto sia generato proprio dai siti di incontri. La sola elusione fiscale legata a questo tipo di siti, spesso intestati a prestanome in paesi stranieri, viene stimata in 50 milioni di Euro l’anno.
Crediamo che il web e la sua accessibilità siano uno strumento formidabile, ma allo stesso tempo estremamente vulnerabile. Attraverso un’interrogazione parlamentare, chiediamo quali azioni si intendano mettere in atto per monitorare e regolamentare il settore della prostituzione via internet e a ridurre un fenomeno di elusione fiscale tanto dilagante.