Larghe intese, politica, Berlusconi, i trasporti e la Casale che vorrei ….

10 years ago by in Articoli Tagged: , , , , , ,

Intervista di Pier Luigi Rollino

Qual’è stato l’impatto con il mondo politico nazionale e che bilancio traccia di questi otto mesi di militanza parlamentare?

L’impatto è stato forte ed emozionante così come avviene quando si vivono in prima persona passaggi politici importanti. Purtroppo stiamo assistendo ad cambiamento istituzionale determinato dalle “larghe intese” che perdono il loro carattere provvisorio e che assumono sempre più una dimensione politica strutturale. La vicenda personale di Berlusconi, forse è al capolinea, ma non certo il berlusconismo inteso come commistione tra populismo e visione privatistica della politica.

La situazione politica casalesea 6-7 mesi dal voto: quali sonoi rapporti tra SEL e Pd diviso inparecchie correnti?

E’ sicuramente importante – sottolinea Lavagno – ricostruire il centrosinistra ma – pone l’accento il deputato di SEL – non fine a se stesso, ma all’interno di un progetto capace di creare discontinuità con l’attuale amministrazione e capace di rinnovare la città.

Il recupero urbanistico dell’ex Demar: è utile stravolgere la viabilità cittadina?

Quello che non condivido, è l’idea di commercializzazione dell’urbanistica piegandola agli interessi privati. Si da corso finalmente al prolungamento della circonvallazione, ma insediando (sempre che si realizzi) un punto commerciale di queste dimensioni si stravolge l’equilibrio creando probabilmente effetti più negativi rispetto a quelli positivi sul piano non solo commerciale, ma dellariqualificazione urbana.

Trasporti sempre più declassati, treni soppressi, ritardi, tariffe aumentate, una stazionedove transitano i convogli di una sola linea: la Alessandria- Casale-Chivasso. Quale futuro?

Per la Casale-Vercelli occorre esperire ogni possibilità per salvaguardare la linea, anche se questo avviene con estremo ritardo. Certo che anche il progetto su un’interconnessione con l’Alta Velocità in prossimità di Chivasso va seguito con estrema attenzione come opportunità per il Casalese e per rendere la stessa Alta Velocità un fatto più democratico, che oggi coinvolge solo i cittadini residenti in aree cosiddette metropolitane.

 

 

 

 

Veniamo al contesto sociale:nuove povertà in aumento, disoccupazione,tasse elevate sonoil prodotto della crisi. Quali proposte per uscire da questa impasse?

E’ fondamentale difendere gli ammortizzatori sociali ma non ogni tre mesi perchè si corre il rischio che diventino dei meri palliativi. E’ la tendenza del ciclo economico che deve essere invertita. Creando occupazione e ricchezza, ma non perseguendo il mito dell’abbattimento del costo del lavoro, ponendo in atto misure finalizzate alla difesa del potere d’acquisto. Diciamo chel’aumento di un punto dell’Iva, salita dal 21 al 22% penalizza tutti i consumi e non va certo in questa direzione. Allo stesso modo la vicenda IMU si manifesta come profondamente ingiusta e incapace di ridistribuire ricchezza.

Che tipo di Casale vorrebbe?

Una città che sappia guardare al futuro con speranza e non con l’attuale angoscia. Qualunque siano i progetti e le vocazioni, chi la governerà dovrà mettersi chiara una cosa in testa: avere la capacità di portare avanti obiettivi e programmi ben delineati. Traquesti non andrà mai dimenticato la ferita dell’amianto e la capacità dimostrata nel portare avanti le bonifiche, perché Casale, su questo punto, ha un ruolo ben preciso e rappresenta un modello per tante altre località alle prese con le emergenze ambientali.

Sanità, Santo Spirito, servizi: altri nodi cruciali…

La gente, in una società che invecchia, deve avere due certezze: la garanzia di poter contare sui servizi sanitari, sulla valorizzazione delle specificità del S. Spirito e dei presidi. Purtroppo – nota dolente – si assiste ad una progressivo abbandono o diminuzione non solo dei servizi erogati, ma di quelli legati alla prevenzione che sono fondamentale.

Immigrazione: il problema Lampedusa è scottante. Cosa fare?

No all’ipocrisia ma ad atti concreti. Il problema va affrontato in ambito europeo ma non condivido ciò che afferma Alfano che legge il fenomeno in termini di mera sicurezza. Occorre che l’Unione Europea avvii percorsi di cooperazione, crei presidi nel Nord Africa, per poter regolare i flussi, garantendo effettivo diritto d’asilo, quando questo sia necessario, gettando le basi per i cordoni umanitari e svincolando questo fenomeno dell’inumana illegalità a cui assistiamo con drammatica intensità in queste settimane.

Pier Luigi Rollino

Articolo Intervista

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