Con il decreto sull’IMU è servito il dazio elettorale imposto da Berlusconi alle larghe intese. Si è perpetuata l’ingiustizia di equiparare chi ha di più con chi ha nella casa una naturale e, tutta italiana, propensione al risparmio.
Era possibile e doveroso intervenire in altre forme aumentando in modo significativo le detrazioni esentando così la gran parte degli Italiani e introducendo quella che naturalmente sarebbe stata una patrimoniale sui grandi immobili, creando un effetto virtuoso di equità e di redistribuzione della ricchezza.
I Comuni, in questa partita, ancora un volta vengono umiliati e gettati nell’incertezza e per quest’anno con molti bilanci previsionali ancora aperti fino all’ultima data fissata al 30 novembre.
Tutto ciò non sarà a costo zero e a farne le spese saranno i fondi per le manutenzioni ferroviarie, quelle per le assunzioni nel comparto sicurezza e dei vigili del fuoco così come del personale da impiegare nel contrasto all’evasione fiscale.
Poi vi è la vera e propria lotteria delle sanzioni pendenti nei confronti delle società di slot machines i cui 2,4 miliardi attesi vengono condonati dell’80%. Presto si scoprirà che questa sarà una copertura che non verrà realizzata, infatti il Governo prevede già una clausola di salvaguardia che prevede fra l’altro l’aumento delle accise sulla benzina.
Ecco perché con l’IMU ingiustizia è fatta.