Solitamente non rispondiamo ai livorosi comunicati di Nicola Sirchia. Sono comunicati che ne dimostrano il carattere e l’impianto ideologico, su cui poco vale di solito aggiungere.
Questa volta, però, decidiamo di derogare a questa nostra abitudine perché pensiamo che l’Assessore non abbia colto il punto della protesta nella quale chiedevamo se, vista la realizzazione, valesse la pena di spendere un’ingente somma di denaro per il rifacimento di Piazza Mazzini.
Comprendiamo che l’attuale Amministrazione abbia un’idea piuttosto strana della democrazia, che coincide con il plauso incondizionato, atteggiamento forse favorito da una certa timidezza di parte dell’opposizione, ma sotto il profilo amministrativo occorre che alla mistificazione e all’autoincensamento prevalga l’onestà intellettuale e soprattutto la verità.
Il comunicato di Sirchia prende spunto direttamente dall’albo pretorio del Comune e cita una Delibera di Consiglio votata all’unanimità, e quindi anche dall’opposizione, dal titolo “Piano di Qualificazione urbana – Presentazione alla Regione Piemonte di accreditamento a valere nella misura 1 di cui alla deliberazione G.R. del 20 marzo 2009 N. 38 – 11131 per la valorizzazione dei luoghi del commercio – approvazione dei dossier di candidatura”.
Tradotto in italiano corrente si tratta dell’indirizzo per la presentazione di un dossier di candidatura per concorrere ad un bando regionale per ottenere risorse finalizzate.
Poichè non si tratta di approvare un progetto definitivo (e soprattutto nelle forme che ora tutti possono “ammirare” realizzate), ci chiediamo quale amministratore sensato non voterebbe, rispondendo positivamente alla domanda “Vuoi provare portare a casa dei soldi per la tua città?”
Ecco, un amministratore sensato risponde positivamente e vota favorevolmente, ma dimentichiamo chi sono i nostri interlocutori perchè ad analoga presentazione nel 2007 l’attuale Sindaco e l’attuale Assessore ai Lavori Pubblici preferirono astenersi, forse emuli di quel parlamentare-imprenditore che fece mancare il proprio voto per ottenere i finanziamenti post-alluvione.