E’ una notizia bella quella secondo cui la Corte per i diritti umani legittima l’adozione, indipendentemente dall’orientamento sessuale, di un figlio naturale o precedentemente adottato da un membro di una coppia.
Una grande prova di civiltà che tiene conto, finalmente, della dignità del vissuto umano e che, come ribadisce, difende il concetto di famiglia solo finché questo non diventi un pretesto per discriminazioni sulla natura sessuale dei genitori. In altre parole, non esistono prove che una coppia di genitori dello stesso sesso non sia in grado di provvedere a bisogni e necessità del bambino.
Ció che accade oggi si inserisce in un panorama piú ampio: quello dei diritti, a volte i piú fondamentali e banali, che troppo spesso vengono negati con la troppo semplicistica scusa del diritto alla famiglia.
È ora che anche l’Italia lasci cadere i suoi muri e dia prova, davvero, di essere la culla della civiltà che è stata in passato.