“La memoria non è un diritto, ma un dovere”. Con questa esclamazione si è aperta la celebrazione della Giornata della memoria a cui ho partecipato. Questa frase, forse un po’ forte all’apparenza, esprime in pieno il senso delle commemorazioni del 27 gennaio.
Non si tratta di una memoria destinata a restare viva ancora a lungo, quanto meno per ovvie ragioni d’età dei sopravvissuti. È allora compito di chi verrà dopo mantenere vivo il ricordo, quello stesso ricordo che porta con se un’amara verità di violenza, omertà e tentativi di occultamento.
Per fare in modo che la barbarie dell’uomo non abbia modo di esprimersi. Per fare in modo che l’uomo non cada sotto il peso del proprio istinto animale attaccando e massacrando il suo simile.
Oggi ricordiamo la verità, domani difenderemo la libertà.