Il rinvio dato dalla Conferenza dei servizio di ieri alla realizzazione delle discariche di Sezzadio, non può che essere positivo anche se è forte il sospetto che alla base di questo rinvio vi siano più ragioni di evitare imbarazzi elettorali piuttosto che di piena convinzione ambientale.
Il progetto delle due discariche ubicate nel comune dell’acquese prevede che siano destinate ai cosiddetti “rifiuti non pericolosi” che, però, comprendono anche terreni provenienti da bonifiche causate dalla contaminazione e che quindi, potrebbero contenere materiali potenzialmente tossici. Alla base dello stop proprio quell’argomento sostenuto fin da subito da chi si era opposto a questo progetto ovvero la presenza di un’importante falda acquifera sottostante il sito individuato.
La Regione Piemonte, in un documento datato novembre 2012 definiva l’area non idonea “per ubicazione e caratteristiche, ad ospitare un impianto di discarica dal momento che sovrasta un sistema idrico sotterraneo estremamente vulnerabile e vulnerato” e riconosce l’importanza idrica del sito definito “zona di elevata qualità” ed indicato tra le “riserve idriche da proteggere”.