Domenica scorsa sono andato a votare alle primarie della coalizione Italia Bene Comune ed ho sostenuto il candidato che più rappresentava istanze di discontinuità dalle politiche del liberismo. Il buon risultato riportato da Nichi Vendola è la conferma della consistenza di una sinistra che si ispira ad un forte cambiamento. Tale risultato per quanto incoraggiante è stato tuttavia insufficiente per poter giocare la partita del secondo turno, questo non significa che sia un patrimonio che vada disperso.
Domenica prossima andrò a votare per il ballottaggio, senza bisogno che nessuno mi “stani” e spero che con me lo facciano in tanti. Al secondo turno tra chi fa del nuovismo una bandiera propagandistica e chi del dialogo una pratica sceglierò il secondo. Voterò Pierluigi Bersani, perchè il suo competitore su temi come il lavoro, la scuola, il welfare, la politica ha posizioni che sono ben più lontane delle mie.
Penso che il necessario rinnovamento dell’Italia abbia bisogno di un’idea di futuro e di modernità da cui Renzi nel suo dichiararsi favorevole alla prosecuzione delle politiche montiane è lontano anni luce. Ritengo che il campo del cambiamento non sia riducibile ad un provincialismo italiano e debba trovare cittadinanza nel campo progressita della socialdemocrazia europea e Renzi è molto più vicino alla Merkel che ad Hollande.
Il mio voto a Bersani, non è scontato nè fatto a cuor leggero e penso che nessun voto mai lo dovrebbe essere. Il mio voto andrà alla sua coerenza, pur sui tratti che non condivido, perchè preferisco confrontarmi e provare a far mutare una posizione coerente che non avvillupparmi in spirali di posizioni mutevoli a seconda dell’onda del consenso.