Iniziato il nuovo anno scolastico, alle solite carenze che vanno dall’edilizia scolastica agli organici, quest’anno si aggiungerà il caos ingenerato dalla revisione della spesa pubblica: istituti accorpati fino a mille o più alunni, tagli al personale e ai dirigenti, precari penalizzati.
Questa situazione caotica mal si concilia con le nuove Indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, appena pubblicate, anche se ancora all’esame del Consiglio di Stato per un parere.Pur con tutti i limiti del caso, ivi compresa la necessità di chiarimenti soprattutto per quel che concerne la didattica per competenze e la valutazione esse costituiscono un testo innovativo, nel suo complesso. In particolare, in riferimento alla premessa (Cultura Scuola Persona), auspichiamo che al più presto si apra un dibattito nella scuola e nel Paese, ciò in considerazione dell’importanza delle argomentazioni messo in campo .
Finalmente si torna a declinare la complessità dei fatti educativi nella società contemporanea,e la necessità di formare cittadini competenti, avendo come riferimento i principi della nostra Costituzione. Il nuovo testo, infatti, ricostruisce puntualmente, attraverso il riferimento a singoli articoli della Costituzione (2, 30, 33, 34, 117), con esplicito richiamo all’art. 3 comma 2, la funzione pubblica della scuola nel nostro Paese, istituzione deputata alla formazione di ogni persona, alla sua crescita civile e sociale.