Un bilancio piatto senza risposte e senza progetti se non il mantra del mantenimento della spesa dei servizi. Il mantenimento è sufficiente quando le esigenze crescono?
Questo è un momento storico straordinario per il peso e la portata della crisi economica a cui questa Amministrazione risponde con un bilancio ordinario.
Ci saremmo aspettati altro al terzo anno di questa amministrazione, qualcosa che ne caratterizzasse l’operato; invece il nulla più assoluto.
In questo bilancio non trovano spazio gli uomini e le donne che sentono sulle proprie spalle il peso della crisi: lavoratori, disoccupati, giovani, famiglie. Queste categorie vengono, anzi penalizzate con l’aumento della pressione fiscale di IMU e IRPEF.
L’aumento della fiscalità è il modo più semplice per coprire la spesa corrente, e la chimera delle alienazioni nascondono quella che sarà un’ulteriore contrazione degli investimenti.
L’unico acuto dell’attività di questa Amministrazione è l’inveterata e scellerata scelta delle isole semi-interrate. Investimento questo che messo “in pancia” al bilancio di COSMO per poi rientrare nella spesa del Comune assomiglia molto ad un debito fuori bilancio. Questo è un funesto presagio, perchè comuni meno virtuosi del nostro, hanno proprio iniziato a scassare i propri bilanci in questo modo. Le scelte urbanistiche finora condotte privilegiano logiche private e non portano i vantaggi che nel passato le amministrazioni di Centro-Sinistra aveva garantito alle casse pubbliche.
Ci saremmo aspettati che l’Agenzia di Sviluppo tanto sbandierata portasse i propri frutti invece siamo ancora alla fase di promozione e di avviamento. Ha senso oltre al pagamento di qualche piccola consulenza?
Mesi fa offrimmo all’Amministrazione la disponibilità ad aprire un serio confronto per una seria riforma della macchina comunale capace di qualificare la spesa. L’invito è caduto nel vuoto ed è un peccato perchè questa era l’ultima occasione, prima del prossimo bilancio che già intuiamo sarà un bilancio elettorale.