Un accordo sottobanco tra Regione Piemonte e Trenitalia massacra i pendolari piemontesi, in special modo quelli della provincia di Cuneo. In quello che viene fatto passare come piano di razionalizzazione della rete ferroviaria piemontese ci si accorge che di razionale vediamo ben poco, piuttosto un indiscriminato taglio di servizi essenziali per i lavoratori e gli studenti.
Tra i territori maggiormente penalizzati da questa scelllerata operazione vi è quello cuneese, infatti delle quattordici linee ferroviarie tagliate ben quattro fanno parte del territorio cuneese: Ceva-Ormea, Savigliano-Saluzzo-Cuneo, Asti-Castagnole-Alba e Savigliano-Saluzzo-Cuneo.
La scelta di passare ad un sistema di trasporto su gomma è insensata dal punto di vista ambientale così come dal punto di vista dei tempi di percorrenza, delle eventuali interconnessioni e della sicurezza dei passeggeri. Si tratta di un duro colpo alla qualità della vita di migliaia di persone. Effettuare queste scelte in territori già gravati da una obsoleta e sovraccarica rete viaria, non solo è un errore nel breve periodo, ma si rivelerà un danno in un periodo medio-lungo.