Il 28 aprile si celebra la Giornata mondiale delle vittime dell’amianto e come sempre negli anni scorsi vi parteciperemo. Quest’anno, però dopo la sentenza del Processo Eternit lo faremo consci di quella spinta di riscatto umano, elementare, anonimo che viene dopo che la parola Giustizia è stata finalmente associata a questa decennale storia di lotte, di consapevolezze, di impegni civili, prima ancora che politici.
Quella che si è combattuta a Casale Monferrato e si vuole ora combattere a livello mondiale per la messa al bando totale dell’amianto è una battaglia giusta non solo per la memoria delle vittime e dei famigliari, ma una forte speranza per il futuro. Un futuro in cui non solo il lavoro non sia merce, ma la sua sicurezza, il suo valore la sua dignità siano limiti invalicabili, non disponibili per il profitto e per la competizione. Un futuro non piegato allo sviluppo ad ogni costo capace di calpestare l’ambiente, la sicurezza sul lavoro e la salute dei cittadini.