“Dovrebbe attenere più al campo medico della schizofrenia che a quello della politica la valutazione dell’intervista a Corrado Passera” – commentano Fabio Lavagno e Vanda Bonardo del Coordinamento regionale SEL.
“Come è possibile che il Ministro delle infrastrutture, personalità di rilievo e per nulla sprovveduta, affermi che la Val di Susa con la realizzazione della TAV venga alleviata da un eccesso di trasporto su gomma ottenendo un risparmio pari alle emissioni di CO2 di una città di 300 mila abitanti?”
“E’ evidente che questo non accada miracolosamente – proseguono gli esponenti di SEL – ma occorre una chiara volontà politica determinata in tal senso. Nel mese di ottobre del 2011 la Camera ha respinto il Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi e il 22 febbraio 2012 la Commissione Esteri del Senato ha votato un provvedimento che conferma la volontà dell’Italia di escludere le infrastrutture per il trasporto dall’accordo internazionale che tutela il sistema ambientale alpino. Se nello scorso ottobre Passera era impegnato in altra attività dove si trovava invece solo pochi giorni fa?”
E’ noto a tutti che questi respingimenti siano stati un dono alla lobby degli autotrasportatori, contro il passaggio al trasporto su ferro. Una lobby potente quella degli autotrasportatori che chiaramente teme che il nostro Paese possa intraprendere scelte virtuose simili a quelle dei nostri vicini di Alpi, che da sempre puntano sul trasporto e sulla logistica basata sul ferro.
Forse Passera qualche spiegazione in più in questo senso dovrebbe fornirla, sarebbe più credile e non incentiverebbe quella battaglia che tralascia i contenuti e si fa sempre più ideologica sui destini della Tav in Val di Susa.