di Massimiliano Smeriglio
Il lavoro è alla base della nostra costituzione, ed è alla base di ogni democrazia compiuta; combattere per i diritti di chi lavora è un dovere per chiunque ritenga che la dignità della persona e la difesa dei principi di legalità, partecipazione e equità sociale siano i pilastri di una comunità libera e democratica.
Oggi questi principi sono insediati da molti pericoli, ed in particolare il precariato, la discriminazione, la perdita progressiva dei diritti di rappresentanza e tutela rendono ogni giorno i lavoratori sempre più fragili, alla mercé di un mercato che non accompagna più lo sviluppo sociale del Paese, ma anzi lo deprime, orientandosi verso logiche estreme di profitto che non producono né “capitale comune” né ricchezza condivisa e equamente distribuita.
Tutti gli indicatori socio-economici lanciano l’allarme, ed il tasso di disoccupazione e di precarizzazione del nostro Paese stanno raggiungendo cifre drammatiche. Lavoratori precari creano un Paese precario, senza futuro e senza crescita.
Per questo Sinistra Ecologia e Libertà è a fianco della FIOM, ed aderisce con convinzione allo sciopero proclamato per il 9 marzo prossimo per tutelare i diritti dei lavoratori del settore metalmeccanico, duramente colpiti da una logica che mira a mettere i discussione il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del comparto e, con esso, i loro diritti individuali e condivisi; Saremo in piazza San Giovanni assieme al segretario Generale della Fiom Maurizio Landini ed alle migliaia di lavoratori per sollevare assieme a loro la nostra voce e difendere gli interessi dei lavoratori e del Paese.