Nelle settimane scorse da parte dei rappresentanti in Consiglio comunale dei gruppi dell’opposizione era partito un appello, rivolto in modo formale alla Presidente, affinché l’assemblea elettiva si riappropriasse del proprio ruolo e chiudesse una pagina triste di divisione sulle questioni del Processo Eternit plasticamente rappresentata dalla seduta del 16 dicembre scorso.
La richiesta rivolta da Gilardino (Casale si cambia),Merlo (Democratici per Casale), Sandalo (Partito Democratico), Lavagno (SEL – Sinistra Casalese), Primatesta (UDC) era che l’atto di indirizzo voluto dall’Amministrazione venisse formalmente ritirato e reso coerente con il successivo atteggiamento dell’Amministrazione e sostituito con vero atto di indirizzo sulle politiche che il Comune dovrà seguire nell’ambito della lotta all’aminato, della bonifica e della ricerca.
Non sono bastate due Conferenze dei capigruppo perché quella richiesta non rituale, ma di sostanza, venisse presa in considerazione. Gli stessi esponenti dell’opposizione a cui si è aggiunto Debernardi (Nuove Frontiere) hanno pertanto presentato un Ordine del Giorno specifico, congiuntamente alla richiesta di un Consiglio autoconvocato perché della materia torni ad occuparsi pienamente l’assemblea, con la formale votazione di un atto e non con una semplice discussione sulle comunicazioni del Sindaco, come invece avrebbe preferito l’Amministrazione.
Occorre infatti che la parentesi di divisione su un tema così importante per la nostra città si tornino a trovare forme di condivisione e partecipazione le più ampie possibili. E’ surreale che mutata l’iniziale posizione dell’Amministrazione e all’indomani del successo incassato con la sentenza del Tribunale di Torino, l’atteggiamento del Sindaco nei confronti del Consiglio comunale e delle forze sociali che da sempre si sono impegnate alla lotta all’amianto non abbia fatto passi avanti.