Giustizia, dignità e ruolo del Comune nel Processo Eternit hanno finalmente di nuovo cittadinanza dopo il rifiuto, seppur tardivo, della cosiddetta “offerta del diavolo”.
Si è trattato di una vittoria non solo di una tradizione amministrativa che non aveva mai diviso la città sotto il profilo della lotta all’amianto, ma soprattutto della cittadinanza che ha manifestato con fermezza la propria contrarietà all’eventualità che il Comune di Casale si sfilasse dal processo Eternit in cambio di un’offerta economica.
Gli undici consiglieri dei gruppi di opposizione hanno espresso fin dall’inizio la propria contrarietà alla rinuncia da parte del Comune a restare come parte civile nel processo Eternit invitandolo a confrontarsi con la popolazione.
Ora che finalmente ha fatto propria la scelta di restare a pieno titolo nel processo adeguandosi alla proposta avanzata dal Ministro della Salute, l’Amministrazione non può pensare di avere una delega in bianco.
Per questo motivo i capigruppo dell’opposizione del Consiglio Comunale di Casale Monferrato ‘Casale si cambia’, ‘Democratici per Casale’, ‘Partito Democratico’, ‘Sinistra Ecologia Libertà’, UDC hanno richiesto, oggi, alla Presidente del Consiglio comunale un riunione urgente della conferenza dei capigruppo al fine di convocare un Consiglio comunale incentrato su due provvedimenti.
Il primo relativo alla revoca formale dell’Atto di indirizzo, proposto dall’Amministrazione e votato dalla maggioranza di Centro-Destra nel Consiglio del 16 dicembre 2011 e il secondo per la discussione ed approvazione di un documento di indirizzo che formalizzi l’intesa raggiunta tra i vari enti istituzionali partecipanti all’incontro del 26 gennaio 2012 a Roma, alla luce di quanto citato nella delibera di giunta del 3 febbraio 2012 : “…