di Claudio Fava
L’abbiamo detto, l’abbiamo scritto molte volte: c’è un paese migliore, un’Italia che non si riconosce nei colpi di coda di questo regime e neppure nelle esitazioni di un’opposizione parlamentare che balbetta invece di dire, che esita invece di fare. C’è un paese migliore che non rassomiglia alla cartolina slabbrata e malinconica che Berlusconi propone ogni giorno dell’Italia.
Un paese che ha conosciuto i giorni felici di lotta per i referendum, che è sceso in piazza per difendere il diritto di dire dei giornalisti, le ragioni dei lavoratori, l’autonomia dei magistrati, la rabbia legittima dei precari, la dignità e il sapere degli studenti e dei loro insegnanti. Un paese che vuole costruire adesso un’alternativa di governo e di futuro, che non intende attendere rassegnato il corso delle cose. A quest’Italia vogliamo dare voce e fiato, il coraggio delle parole smarrite, la fermezza dei principi irrinunciabili. Adesso tocca a noi: e mai come adesso questa parola – “noi” – dev’essere l’impegno per una mobilitazione collettiva, vasta, popolare che vada ben oltre gli iscritti e i militanti del nostro partito.
La manifestazione che Sinistra Ecologia e Libertà convoca il primo ottobre a Roma, a piazza Navona, non sarà una liturgia ma un’occasione per far sentire la voce di un paese che non si è mai piegato al corso delle cose. Non si tratta solo di archiviare Berlusconi ma di rimettere in campo una filiera di pensieri lunghi, di proposte politiche, di valori alti che aprano una nuova stagione civile e morale per l’Italia. Dalla crisi si esce ricostruendo una pratica della politica che sappia redistribuire risorse, opportunità, diritti e doveri. Per questo vi chiediamo di esserci, di partecipare, di dare il vostro contributo per fare del primo ottobre una data d’inizio, il principio di un nuovo tempo della politica e della nostra vita.