Cade un pesante mattone sulla testa della Giunta casalese e sui vertici locali del PDL: è la notizia della richiesta di rinvio a giudizio per associazione a delinquere di Nicola Sirchia.
Si tratta di chiarire la gestione di fondi pubblici relativi a Terre d’acqua, fabbrica del consenso di Roberto Rosso oggi, dopo mille cambi di casacca politica, nuovamente Sottosegretario del Governo Berlusconi e come Sirchia e altri sei indagato in questa vicenda.
Non possiamo che rilevare che da una fase di semplice indagine si è passati ad una vera e propria richiesta di rinvio a giudizio. Allo stesso tempo, come in passato, non possiamo che auspicare che gli interessati, amministratori o dirigenti pubblici, quando non contemporaneamente la stessa cosa come nel caso di Sirchia, possano chiarire totalmente le proprie posizioni.
Ci rammarichiamo che il Sindaco di Casale non abbia voluto discutere apertamente ed in trasparenza della questione politica in Aula, quando questo era stato richiesto dalla minoranza, rilasciando invece vaghe dichiarazioni giornalistiche in cui, in virtù del senso di amicizia con l’indagato, aspettava che questi decidesse se dimettersi o meno. Vogliamo ricordare a Demezzi, che ama definirsi sindaco sui generis che le deleghe assessorili sono ritirabili dallo stesso sindaco e che almeno in questo caso voglia personalmente chiarire i destini della propria Giunta anche alla luce delle tante indiscrezioni che ormai circolano relativamente ad un rimpasto di mezza stagione.
Fabio Lavagno – Sinistra Ecologia Libertà