La grande partecipazione alla marcia che ci ha condotto dal centro di Casale al luogo dove sorgeva lo stabilimento Eternit, in occasione della sesta giornata mondiale delle vittime dell’amianto, ancora una volta conferma che quella che si sta combattendo è una battaglia giusta non solo per la memoria delle vittime e dei famigliari, ma una forte speranza per il futuro. Un futuro non piegato allo sviluppo ad ogni costo che perseguendo il profitto calpesta l’ambiente, la sicurezza sul lavoro e la salute dei cittadini.
La battaglia contro l’amianto, ed il processo che si sta svolgendo a Torino, non è solo un fatto giudiziario, ma una vera e propria affermazione di civiltà e diritti.
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