Il Sindaco di Casale alla fine sceglie di non scegliere. Invece di individuare un nuovo assessore, dopo le dimissioni di Caponigro e l’uscita dell’UDC dalla maggioranza, ridistribuisce alcune deleghe tenendo per sè quella più importante ed impegnativa dei servizi sociali e non affrontando nessuno dei nodi politici che stanno dietro questo fatto.

La pretesa di far passare questa come volontà di una riduzione del numero  di assessori  non è che l’inutile tentativo di mascherare la realtà all’interno della maggioranza che non avrebbe potuto sostenere cambi di equilibrio dei pesi in Giunta. Se l’intenzione fosse stata quella di rendere più efficiente ed economica  la macchina dell’Amministrazione, Demezzi avrebbe potuto liberarsi e liberare i cittadini del costo del proprio capo di gabinetto D’Andria, di cui, a quasi due anni dalla nomina, non abbiamo ancora intuito utilità e funzione.

Più volte avevamo stigmatizzato come non fosse stato utile spezzare Servizi sociali da altre deleghe come la Pubblica Istruzione, intravedendo il rischio che uno spezzatino di deleghe non potesse ottimizzare le già esigue risorse attribuite ai comparti dei servizi alla persona. In questa nuova architettura lo spezzatino non fa che aumentare, con il serio rischio che, con una crescente domanda di servizi, a fronte di risorse costanti queste rischino di essere ampiamente insufficienti.

E’ necessario che le questioni sociali, del lavoro, delle crisi occupazionali, dello sviluppo siano al centro del dibattito politico e dell’azione amministrativa, vediamo però, ancora una volta, con rammarico, che l’Amministrazione non intende muoversi in questo senso.

Fabio Lavagno

Sinistra Ecologia Libertà – Sinistra Casalese