L’avvio della riorganizzazione del sistema sanitario piemontese vantata dal duo Cota-Ferrero parte nel peggiore dei modi e conferma tutte le perplessità ed i timori di Sinistra Ecologia Libertà.
Il profilo aziendalista attento più ai costi che alla qualità dei servizi come foglia di fico per mascherare quella che è una spartizione di nomine tra PDL e Lega avrà conseguenze gravissime sulla qualità e capacità d’intervento del comparto sanitario piemontese.
Consideriamo illogica e dannosa la visione che sta alla base della divisione tra ASL e Aziende ospedaliere, così come l’arbitrarietà di degli accorpamenti. Tra gli accorpamenti particolarmente negative saranno la sola ASL prevista per tutta Torino e altrettanto per la provincia di Cuneo, ed ancor peggiori le ipotesi di uniche Aziende ospedaliere di Novara, per l’intero quadrante di nord-est, e quella di Alessandria-Asti.
Ad un’idea di sanità legata al territorio improntata ai profili di salute se ne sostituisce un’altra legata in cui il cittadino diventa cliente e la malattia il prodotto.
La nomina dei Commissari straordinari è avvenuta senza alcuna valutazione dei risultati ottenuti dai direttori generali in scadenza e si è basata su di una mera spartizione di carattere politico.