Casale ad un anno dalle elezioni è sostazialmente ferma. Per una volta non siamo noi a sostenerlo, ma è quanto si evince da un articolo del portale casalenews, che a seguito di una serie di interviste dà il senso dell’ immobilismo in cui versa la nostra città, la cui causa viene attribuita tra le altre alla mancanza di discontinuità
Ecco il testo dell’articolo:
Ad un anno dalle elezioni, quanto è cambiata Casale?
Inchiesta fra i casalesi a dodici mesi dal cambio di amministrazione. In pochi notano la discontinuità con il passato
Un anno fa le elezioni amministrative hanno sancito un cambiamento storico alla guida della città. Per la prima volta Casale è governata da una giunta di centrodestra e questo avvicendamento, dopo circa 25 anni di governo di centrosinistra (riconducibile all’asse Dc-Pci e relative mutazioni in Ppi, Pds, Margherita, Ds, Pd), ha portato ad un ricambio della classe politica e all’ingresso di una nuova generazione (anche anagrafica, con due assessori sotto i trent’anni) nelle stanze di palazzo San Giorgio.
Casale News ha effettuato un breve sondaggio sull’argomento per le vie di Casale – con interviste casuali, che non hanno ovviamente alcuna pretesa di scientificità – ricavandone un’impressione complessivamente negativa. Nelle parole dei casalesi si nota, più che le critiche all’amministrazione (che pure esistono), la delusione per una discontinuità che ci si attendeva e, invece, o non c’è finora stata oppure non è stata percepita.
Con alcune avvertenze. La prima è che un anno scarso è un periodo troppo breve per esprimere giudizi. Poi, a causa dei vincoli imposti dal patto di stabilità, i margini di manovra di un’amministrazione sono molto risicati. Infine, e in tempi di crisi più del solito, i malumori dei cittadini si sfogano sempre sulla classe dirigente.
Detto questo, quali sono le questioni che emergono da questo minisondaggio? Essendo svolto nel centro storico ci sono i problemi dei commerciati che non si sentono tutelati in questi tempi di crisi e di chi non vede interventi che possano rivitalizzarlo (parcheggi, ad esempio).
C’è chi si preoccupa per l’occupazione, in particolare dopo che la Dimo Euronics ha annunciato di spostare il proprio centro logistico a Vercelli, con nuove assunzioni nella città di Sant’Andrea.
C’è anche chi esprime timori per i tagli alla cultura che potrebbero significare una stagione teatrale più modesta.
Poi riemergono problemi annosi (la sicurezza, i rifiuti, una città che non sarebbe pulita) e spunti di cui di solito non si parla (il cimitero) oppure richieste (più proposte per i giovani, il ripristino della Notte Bianca che, comunque, si rifarà ai primi di luglio).
E naturalmente l’amianto, su cui si pronuncia il presidente del Comitato Vertenza Amianto Bruno Pesce che si augura che ci siano “verifiche dell’attuazione di impegni molto importanti e continuità d’impegno su questa tematica. A questo proposito una verifica con enti e istituzioni, fra cui il Comune, è in programma nel giro di un paio di settimane”.