Sabato scorso in Piazza Mazzini erano “parcheggiate” due auto senza targa, ma con evidenti scritte pubblicitarie sulle fiancate. L’effetto delle due auto in piena Zona a traffico limitato e in una zona dove è vietata la sosta risulta piuttosto contraddittorio, perchè l’unica loro funzione era fare bella mostra di sè.
Ci siamo chiesti se l’occupazione di suolo pubblico fosse stata autorizzata dall’Amministrazione e se fosse stata pagato la relativa tassa. Per queste ragioni è stata presentata un’interrogazione.
Ecco il testo dell’interrogazione:
INTERROGAZIONE
a risposta scritta
OGGETTO: Stazionamento automobili in Piazza Mazzini il giorno 05/06/10
Premesso che:
- Il D.Lgs.507 del 15 novembre 1993, e successive modificazioni norma il diritto sulle pubbliche affissioni, e la tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche dei comuni;
- le occupazioni di spazi ed aree pubbliche e relativa tassa sono sono regolate dal Comune di Casale con proprio regolamento approvato con deliberazione del C.C. N. 34 DEL 16.5.1994 e successive modificazioni;
- la Zona a Traffico Limitato è stata istituita a Casale Monferrato nel maggio del 1992 sulla base del principio che l’accesso al centro storico tramite veicoli deve essere regolamentato per preservarne la vivibilità.
- l’intera area di Piazza Mazzini rientra nella Zona a Traffico Limitato e sulla stessa persiste il divieto di sosta e di fermata
Considerato che :
In data 5 giugno stazionavano in Piazza Mazzini due autovetture prive di targa e riportanti sulla parte anteriore e sulle fiancate laterali contrassegni pubblicitari di un concessionario
INTERROGA
Il Sindaco e la Giunta regionale,
- Se l’Amministrazione era a conoscenza del fatto in oggetto;
- Se l’occupazione di suolo pubblico derivante dallo stazionamento fosse stata preventivamente autorizzata;
- In caso di autorizzazione a quanto ammontasse la tassa relativa all’occupazione di suolo pubblico;
- Nel caso invece di esenzione di occupazione del suolo pubblico, su quali criteri l’Amministrazione si sia basata per concedere gratuitamente il suolo pubblico.
Fabio Lavagno