E’ iniziato oggi a Torino il processo Eternit, un processo che per le dimensioni e la portata è destinato ad entrare nella storia prima che nella giurisprudenza. Enorme nei numeri delle parti civili, dei difensori, della partecipazione dentro e fuori il Tribunale. Enorme il suo portato simbolico.
La giornata di oggi è destinata a generare un prima e un dopo. Un prima che affonda le sue radici nel ’900 e che ha visto il modello produttivo della fabbrica ed un’idea del profitto considerato prevalente e che oggi giudichiamo scellerato. Un profitto che per farsi illimitato ha considerato illimitate le risorse, l’ambiente e le stesse vite umane.
Da oggi inizia il dopo quello che dona finalmente senso agli anni di denuncia, spesso isolate che si sono fatte battaglie sindacali unitarie e poi sono divenute civili ed hanno impegnato le amministrazioni a chiudere gli stabilimenti ad affrontare le bonifiche sino ad essere a fianco delle vittime e dei loro famigliari come parti civili.
Il sentimento generale è quello semplice e sincero del vessillo scelto dall’Associazione Famigliari Vittime Amianto che sul tricolore non chiedono null’altro che “Giustizia!”, perchè il processo iniziato oggi ridoni dignità al lavoro e alle vite perse in questi anni e possa guidare la consapevolezza nelle scelte di sviluppo e programmazione.