Fabio Mussi – Intervista de l’Unità

15 years ago by in Articoli, Qua e là - consigli di lettura Tagged: , , ,

MussiNel PD? Per ora tengo il punto ma lavoro per l’alleanza

Il leader di Sinistra e Libertà apre il credito al neo segretario. “Con lui una nuova fase, serve un’alleanza di tutte le forze di opposizione”.
Due anni orribili quelli appena passati. Senza governo, senza opposizione senz’anima. Invece adesso le cose possono cambiare, c’è uno spiraglio, dice Fabio Mussi, di Sinistra e Libertà all’indomani delle elezioni di Pier Luigi Bersani.

 

Mussi, uno spiraglio per riaprire il dialogo?
“Mi guardo indietro: nel ’96 vincemmo con il 47% con l’Ulivo, nel 2001 perdemmo con il 45% dell’Ulivo, nel 2006 abbiamo vinto di un soffio, primo sintomo di un malessere profondo. Da quel momento è iniziata la discesa rapida: un governo che va a gambe all’aria, una alleanza in frantumi. Prodi dice: l’alleanza e il governo sono caduti il giorno del Lingotto quando Veltroni disse che il PD era autosufficiente. Vero. Oggi abbiamo PD, Di Pietro, UDc in Parlamento e la sinistra è fuori”.

La sinistra ci ha messo del suo. Non crede?

“Certo, si è frantumata, in un groviglio di gruppi e nomenclature. Ma da quel momento si è bloccata qualunque possibilità di alternativa. Dove si va con una opposizione che dopo la vittoria di questa destra populista, reazionaria, razzista, corruttrice fa l’annuncio di una legislatura costituente? Me lo ricordo ancora come una frustata in pieno volto. Le ragioni del mio radicale dissenso espresse al congresso dei DS fin qui le ho trovate sempre confermate”.

Mah?

“Adesso bisogna uscire da questo mutismo morale, culturale, da questa sostanziale condivisione dell’agenda della destra. Chi pensa che la colpa sia tutta di Veltroni mente.”

Di chi altro, D’Alema per esempio?

“Le responsabilità sono molteplici”.

Il PD di Bersani riuscirà a costruire un’alternativa al centrodestra?

“L’esperienza mi costringe alla prudenza. Ho una mia riserva di fondo sulle primarie, ma sono state una grande manifestazione di massa, prima di tutto contro Berlusconi. Lo stesso popolo che circa un anno fa ha tolto 4 milioni di voti al PD ora gli ha dato una seconda opportunità. Adesso si deve rimettere in piedi un’opposizione sociale, politica e culturale, fuori e dentro il Parlamento, a questo punto della destra comincia a scricchiolare ma fa paura e al tempo stesso si dover ricostruire una alternativa. La prima mossa da fare? Prendere di petto la questione morale”.

Dopo questi due anni oggi è tentato di rientrare nel PD?

“Il problema non è questo, non credo che uno in più del PD cambi le cose. Bisogna resistere all’impulso di cambiare idea troppo rapidamente. Adesso tengo il punto, perché penso che il problema sia altro: ricostruire un campo democratico e di sinistra, competitivo, davvero “a vocazione maggioritaria”. Penso anche che oggi non bisogna escludere nessuno di quanti si oppongono a Berlusconi. Il bipartitismo ha mostrato i suoi limiti. Oggi vedo che Bersani esordisce con parole interessanti”.

Una grande alleanza dalla sinistra all’UDC?

“Credo che sia arrivato il momento e penso anche che faccia un grande bene al PD avere alla sua sinistra un complesso di forze influenti. Aggiungo che a sinistra speravo di trovare più coraggio, sarebbe stato necessario realizzare il progetto di Sinistra e Libertà subito. Ora è necessario chiudere la partita. Vedremo come andrà a finire il 18-19 dicembre.”

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