La settimana scorsa, Il Monferrato ha pubblicato una lettera Giorgio Revello, storica figura della sinistra di Casale Monferrato, che nella sua analisi che evidenziava l’esigenza del rilancio di Rifondazione Comunista a livello locale e non, dichiarava, di fatto, superata l’esperienza di Sinistra Casalese, definendola “la montagna che partorì il topolino”.
Oggi trova ospitalità sullo stesso giornale una lettera di Alberto Buson, giovane studente di Sinistra Casalese, che vede nell’elabrazione di questa organizzazione un valido modello per la sinistra non solo locale.
Ecco di seguito il testo della lettera:
Signor Revello,
la Sua lettera apparsa sul numero di Venerdì 18 de Il Monferrato merita una risposta pubblica e richiederebbe una riflessione che non può essere rinchiusa nelle poche righe di un giornale.
Sinistra Casalese è nata in un periodo non sospetto, ovvero prima di qualsiasi consultazione elettorale, anticipando addirittura la sfortuna esperienza della Sinistra Arcobaleno, per rispondere alla ovvia e reiterata richiesta da parte degli elettori di unità a sinistra.
Mi rendo conto che molto del dibattito è ingessato dall’imminente scadenza elettorale delle elezioni regionali, ma il grave errore sarebbe gettare al vento tutto l’enorme lavoro che è stato fatto per riunirci e rinunciare quindi alla realizzazione di un progetto più grande e più ambizioso.
Sarò un illuso ma penso che il modello di Sinistra Casalese possa, anzi debba, essere adottato a livello nazionale. Penso quindi che sia necessario continuare a fare tutto il possibile perché questa esperienza sia mantenuta perché solo con coraggio, ambizione e lungimiranza potremo raccogliere frutti più consistenti di quelli attuali; anche in considerazione del panorama cittadino dove l’incapacità delle aree che avevano dato vita al PD di rimanere unite nella scelta del candidato sindaco ha, di fatto, consegnato la città alla destra.
I fatti sono chiari: con i limitati mezzi a disposizione, la mancanza di un simbolo trainante a livello nazionale,la difficoltà del centrosinistra nella scelta del candidato Sindaco hanno portato comunque Sinistra Casalese a raccogliere il consenso di circa 1.100 elettori (pari al 5%) che con noi sono convinti della bontà di questo progetto.
E’ lecito domandarsi a questo punto cosa vogliamo fare. Dividerci nuovamente per spartirci quei pochi punti percentuali gentilmente concessi dai due partiti maggiori per poi non avere nessun rappresentante nelle istituzioni?
Negli ultimi anni il modello da Lei indicato, è già stato giudicato più volte dagli elettori. Per quale motivo dobbiamo quindi tornare indietro e seguire un modello vecchio, classista ma soprattutto perdente?
Nessun partito all’interno di Sinistra Casalese, ed in modo particolare Rifondazione Comunista al centro della sua riflessione, ha mai riproposto, in questi 3 anni, l’idea di dividersi.
Siamo contenti che il dibattito all’interno della sinistra rimanga sempre aperto dove tutti possano esprimere la propria opinione ma , evidentemente, a chi si impegna tutti i giorni e spende il proprio tempo per la realizzazione di questo progetto pare chiarissima che la scelta sia una sola, ovvero di fare tesoro degli errori commessi nel passato e guardare avanti con ottimismo e speranza nella rinascita di una nuova sinistra.
In ogni caso l’aspettiamo ogni martedì sera alle ore 18 in via Lanza dove tanti che lavorano per la città ed hanno il cuore a sinistra non vedono l’ora di incontrare lei e tutti quelli che hanno voglia di confrontarsi.