La legislatura segna il passo e la seconda relazione intermedia della Commissione d’inchiesta Moro rischia seriamente di essere l’ultimo documento votato prima del rinnovo delle Camere.
All’interno della Commissione, per quanto non maggioritario, esiste e ha cittadinanza un pluralismo politico che non sempre viene rappresentato. Perché resti traccia e segno di questa pluralità di posizioni, nella votazione sulla relazione presentata ieri, ho scelto il voto di astensione.
Non è stata una scelta facile, ma ponderata e rispettosa delle posizioni espresse che segna una differenza rispetto all’unanimità raggiunta e spesa nel voto della precedente relazione. È un peccato che alle evidenze si preferiscano spesso le suggestioni o le domande che, per ragioni oggettive, non possono trovare riscontro.
La mia è stata, purtroppo, l’unica voce fuori dal coro in questa votazione, ma credo che fosse quanto mai necessario ribadire questa differenza.