Approvato alla camera il decreto per migliorare l’efficienza della giustizia, aumentare gli organici, smaltire più velocemente gli arretrati

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Il decreto prevede interventi sull’organico e misure di efficienza per gli uffici giudiziari al fine di accelerare la copertura dei posti vacanti. Ma anche norme che semplificano la trattazione del contenzioso in Cassazione e sul processo amministrativo telematico.

Ecco, in sintesi, le principali novità.

 Organico cassazione potenziato. Per smaltire più rapidamente le cause pendenti i magistrati del Massimario (con almeno due anni di servizio e la terza valutazione di professionalità) potranno far parte come applicati dei collegi giudicanti. La misura è temporanea (non oltre tre anni) e non rinnovabile. I giovani laureati, inoltre, potranno effettuare anche in Cassazione il tirocinio valevole per l’accesso alla magistratura.

 Slitta pensione per vertici. Il trattenimento in servizio dei magistrati in funzioni apicali e direttive della Cassazione e della Procura generale è prorogato sino al 31 dicembre 2017. La proroga vale però solo per chi non abbia compiuto 72 anni entro fine 2016 e debba andare in pensione nel corso del 2017. Disposizione analoga (salvo che per il limite d’eta, 70 anziché 72) si applica ai vertici del Consiglio di Stato, della Corte dei conti e dell’Avvocatura dello Stato. Chi aspira alla nomina di primo presidente e pg della Cassazione dovrà assicurare 3 anni di servizio (attualmente sono 4) prima della pensione.

 Giudizio camerale in cassazione. Nelle cause civili davanti alle sezioni semplici viene ampliato il ricorso alla trattazione in camera di consiglio al fine di limitare la necessità dell’udienza. Nel procedimento camerale pm e avvocati interloquiranno solo per iscritto e la corte giudicherà sulla base delle carte depositate. Resta ferma la possibilità di trattare in udienza pubblica (su iniziativa d’ufficio o sollecitazione del pm o della difesa) questioni di diritto di particolare rilevanza. Altre misure estendono i casi di definizione del procedimento mediante ordinanza incentivando così forme sintetiche di motivazione e affidano direttamente al presidente, eliminando il rito camerale, l’ordine di integrazione del contradditorio o il rinnovo delle notifiche.

 Semplificazione del filtro. Si supera la farraginosità dell’attuale filtro in cassazione (inammissibilità e manifesta fondatezza o infondatezza) prevedendo, sul modello della cassazione penale, che sia il presidente della sezione con decreto, in sede di fissazione dell’adunanza, a indicare eventuali ipotesi filtro. Viene cioè eliminata l’attuale relazione del consigliere e i difensori potranno depositare memorie scritte. Meno formalità poi per rimettere gli atti alla sezione se il ricorso supera il filtro preliminare.

 Immissione in servizio più rapida. In via eccezionale passa da 18 a 12 mesi la durata del tirocinio per i nuovi magistrati nominati a seguito dei concorsi già banditi (in riferimento a quelli del 2014 e 2015). Per esigenze di copertura degli uffici sarà anche consentita la nomina degli idonei al di là del numero dei posti banditi a concorso. I magistrati di prima nomina, inoltre, potranno svolgere anche le funzioni monocratiche penali.

 Limiti alla mobilità. Da un lato i magistrati non potranno trasferirsi in altra sede se non dopo quattro anni (anziché gli attuali 3) di permanenza nella sede precedente, dall’altro il personale amministrativo degli uffici di sorveglianza non potrà essere destinato ad altro senza il nulla-osta del presidente del tribunale di sorveglianza. Fino al 31 dicembre 2019 inoltre, fatta eccezione per quelli presso gli organi costituzionali, stop a distacchi o comandi del personale non dirigenziale dell’amministrazione della giustizia.

 Rimodulazione e aumenti organico. Alla luce della riforma della geografia giudiziaria vengono ridotte di 52 unità le funzioni direttive di primo grado e in misura corrispondente aumenta invece la pianta organica dei magistrati di sorveglianza. Aumenta anche l’organico del personale amministrativo e tecnico di Consiglio di Stato e Tar. Via libera, infine, all’ufficio per il processo amministrativo a supporto dell’attività dei magistrati amministrativi.

 Monitoraggio processo telematico amministrativo. In vista dell’avvio del processo amministrativo telematico, viene istituita una commissione di monitoraggio presieduta dal presidente aggiunto del Consiglio di Stato e composta da altri cinque membri (tra cui il presidente di Tar più anziano in ruolo). La commissione ha il compito di riferire mensilmente al Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa proponendo le modifiche organizzative necessarie per il miglior funzionamento del processo telematico. Alle sedute del Cpga in cui si adottino tali modifiche partecipano (con diritto di voto) il presidente aggiunto del Consiglio di Stato e il presidente di Tar più anziano in ruolo. Il decreto, peraltro, modifica diverse disposizioni del codice del processo amministrativo relative al domicilio digitale, alla possibile deroga alla regola del deposito telematico degli atti processuali e alle copie informatiche degli atti processuali introducendo anche alcune specifiche norme di attuazione del codice e per la sinteticità e chiarezza degli atti. Tra l’altro, è stabilita l’obbligatorietà (anziché la possibilità) della registrazione telematica dei ricorsi, degli atti processuali e delle sentenze ed è previsto che il ricorso e gli altri atti difensivi siano redatti secondo criteri e limiti dimensionali fissati dal presidente del Consiglio di Stato.

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