La riforma costituzionale interviene in maniera significativa sulle funzioni di Camera e Senato. Un primo passo, importante ed innovativo, viene compiuto già nel primo comma del nuovo articolo 55, il quale dispone che ‘le leggi che stabiliscono le modalità di elezione delle camere promuovo l’equilibrio tra donne e uomini nella rappresentanza’. Si costituzionalizza un principio indefettibile per una società democratica e contemporanea, che necessita di essere ribadito, con forza e vigore, anche nel documento fondamentale per un qualsiasi ordinamento: la Costituzione.
Continua il testo del nuovo articolo 55 stabilendo che ‘ciascun membro della Camera dei Deputati rappresenta la Nazione’. Questa previsione è del tutto coerente con l’ispirazione di base della riforma: rendere la Camera dei deputati unica depositaria del rapporto fiduciario con il Governo, come stabilito dal successivo III comma del medesimo articolo, e fare sì che quest’ultima eserciti in maniera quasi esclusiva il potere legislativo. In conclusione vengono stabiliti, in maniera chiara e puntuale, i compiti del nuovo Senato della Repubblica.
Conviene ricordare, e tenere sempre a mente, l’idea sulla quale si fonda questa revisione costituzionale: differenziare puntualmente le competenze, ed evitare ingerenze che, fino ad ora, non hanno fatto altro che rallentare le istituzioni, rendendole farraginose.
Per questo motivo il penultimo comma dell’articolo 55 stabilisce, in primo luogo, che il Senato della Repubblica ‘rappresenta le istituzioni territoriali ed esercita funzioni di raccordo’ tra Stato ed Enti locali. Il Senato diviene, dunque, un potente strumento politico in virtù del quale gli Enti locali hanno la possibilità di rappresentare le proprie istanze a livello nazionale. Avremo una Camera dei Deputati che rappresenta la collettività tutta, ed un Senato voce dei territori.
Non bisogna dimenticare che il Senato dovrà esercitare anche una funzione di controllo sull’attività della Camera dei Deputati, ed in generale sull’attività di tutti gli organi di livello nazionale. I nuovi senatori dovranno adempiere alle proprie prerogative costituzionali tutelando le esigenze e le necessità dei territori che rappresentano, attraverso gli strumenti che la riforma conferisce loro (quali, ad esempio, il potere d’inchiesta e la possibilità di esaminare i disegni di legge).
Si consegue, dunque, un obiettivo prospettato già dai padri costituenti: una camera delle autonomie, che si coordina virtuosamente con l’unica Camera rappresentativa della Nazione intera, la Camera dei Deputati.