Come ogni anno, anche il 2009 vede il Comune di Casale Monferrato promuovere il “Giorno del Ricordo”, che verrà celebrato sabato 14 febbraio 2009 , in collaborazione con l’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea in Provincia di Alessandria e Istituto Superiore Leardi di Casale Monferrato, una occasione per riflettere sulle foibe e sugli eccidi politici perpetrati ai confini orientali dell’Italia dopo la conclusione del conflitto, con il dramma di migliaia di civili costretti all’esilio e alla morte. Le celebrazioni seguono di poche settimane gli appuntamenti del “Giorno della Memoria” e ne rappresentano una sorta di prosecuzione ideale: l’Amministrazione, infatti, come ricordano l’assessore alla cultura Riccardo Calvo e l’assessore alla Pubblica Istruzione Fabio Lavagno, “ritiene un dovere morale stigmatizzare il ricordo degli eccessi cui può condurre l’ideologia, di qualsiasi colore politico, quanto incontra l’intolleranza, il fanatismo e la violenza. Il dramma degli esuli dalla ex Jugoslavia è stato vissuto dall’intera nazione italiana e dovrebbe essere ben presente nelle nostre menti quando veniamo a conoscenza di tutti gli episodi, purtroppo simili, che ancora oggi accadono nel mondo. Ancora una volta, destinatari privilegiati delle celebrazioni sono gli alunni delle scuole casalesi, che si fanno potenziali latori di un messaggio di pace e tolleranza attraverso lo studio anche delle pagine più controverse della nostra storia recente”.
Il “Giorno del Ricordo” cade in tutta Italia il 10 febbraio: l’Amministrazione comunale casalese, per meglio veicolare il messaggio alle scuole, ha predisposto il seguente programma per sabato 14 febbraio: alle ore 9.45 nella Sala del Consiglio Comunale a Palazzo San Giorgio, si terrà una conferenza multimediale per gli Istituti Superiori cittadini (ma naturalmente aperta alla cittadinanza), dal titolo: “Il Confine Orientale, le Foibe, l’Esodo”, a cura di Mauro Bonelli e Andrea Agliotti.
A seguire, si terrà una performance delle letture di Emilio Bonelli, con le testimonianze di Claudio Debetto, esule da Pola.
