Il 28 agosto scorso, nei pressi dello stabilimento Sogin di Bosco Marengo e durante i lavori di rimozione di alcuni arbusti che si trovavano all’interno dell’area dell’impianto nucleare, sono stati rinvenuti sotto al terreno cinque fusti metallici corrosi riconducibili alle pregresse attività nucleari che venivano svolte nell’impianto.
Ora, secondo la relazione presentata dalla Sogin al tavolo sulla trasparenza nucleare della Regione, fa sapere che attualmente sono presenti quantità notevoli, seppure al momento indefinite, di sostanze nascoste nel terreno, interrati nel sottosuolo.
Quindi, all’interno dell’impianto ex-ENEA di Bosco Marengo non ci sono solo i cinque bidoni ritrovati il 28 agosto.
Per questo motivo ho presentato un’interrogazione parlamentare per per sollecitare il Ministro ad accertare le responsabilità di chi ha ordinato di interrare i bidoni.