I cappellani militari per la cura spirituale dei militari nelle caserme o in missione, e quelli in pensione, costano allo Stato Italiano circa 17 milioni di euro l’anno. Non male in un periodo in cui non vi è categoria che non subisca tagli più o meno vigorosi.
I cappellani militari attualmente inquadrati nell’esercito italiano sono circa 170, con gradi che vanno dal capitano al generale. Il loro status militare è disciplinato dal Concordato del 1984, e prevede che non portino armi, ma siano membri a tutti gli effetti dell’esercito e siano assimilati al rango di ufficiale e di questo ne indossano i gradi e ne percepiscono lo stipendio. Ovviamente gli stipendi e poi le pensioni vanno di pari passo con gli avanzamenti di carriera.
Di questo tema tratta un’interrogazione che ho rivolto al Ministro della Difesa, perché forse su questo settore, più che su altri, si potrebbero effettuare qualche risparmio.