Grazie Presidente, signor Ministro, lei ha descritto in maniera puntuale quanto avvenuto nella zona di Genova nei giorni scorsi, tragicamente simile ad altre aree geografiche interessate da maltempo particolarmente insistente, con situazioni drammatiche, se non tragiche, in altre zone del basso Piemonte, della Maremma e del resto della pianura padana.
Io credo che noi dobbiamo fare una riflessione seria, rispetto a quello che ho sentito in quest’Aula e rispetto all’inevitabilità di determinate condizioni meteorologiche, sulla necessità di mettere in campo una forte capacità di previsione e di allerta adeguata.
Tra tutti questi casi che hanno tipicità uguali, ma carattere morfologico diverso, abbiamo avuto anche esiti fortemente diversi tra quello che è avvenuto a Genova e, pochi giorni dopo, nella provincia di Alessandria.
Nella provincia di Alessandria l’allerta è stata diramata attraverso la Prefettura. Non c’è un sindaco, con il quale io abbia parlato, che non fosse stato bene informato e non si aspettasse quello che sarebbe avvenuto. Dobbiamo, quindi, intervenire su questo campo e fare nostra una riflessione generale, visto che quella del dissesto idrogeologico è una criticità tipica italiana, che investe gran parte del territorio nazionale, sia esso urbano, antropizzato o meno, sia esso con caratteristiche orografiche di un tipo piuttosto che di un altro.
Quindi, noi lo dobbiamo fare all’interno di un piano che manca nella prevenzione, nella gestione delle opere in maniera seria e trasparente, nel finanziamento delle opere, quando spesso rincorriamo finanziamenti che non vengono spesi o che non possono essere spesi. Questo noi lo dobbiamo fare con una seria attenzione e non con un rimpallo di responsabilità tra i livelli istituzionali, ma con il rispetto del ruolo e delle funzioni che le istituzioni hanno. Se presto andremo verso una riforma di carattere istituzionale, dovremo tenere ben conto di quello che è il governo delle aree vaste, la programmazione, quali sono i compiti della regione e qual è il compito dello Stato, perché solo una visione generale può tenere in considerazione tutto questo.
Vado a concludere, Presidente, facendo un appello al Ministro, che ai comuni, che sono in prima fila rispetto alla gestione delle criticità, possano essere esentate dal Patto di stabilità le spese sostenute per il dissesto idrogeologico, quanto meno le spese per la messa in sicurezza a seguito di eventi alluvionali, mentre è assolutamente apprezzabile quanto già fatto dal Governo rispetto al procrastinamento del pagamento di tasse e tributi centrali per le zone, appunto, che hanno subito eventi alluvionali.