Come ogni anno, durante la stagione della vendemmia, alle porte di Canelli si ripete la triste storia dello sfruttamento di manodopera di lavoratori venuti dall’est europa, che in precarissime condizioni igieniche si accampano nel campo allestito dal Comune in regione Dota.
Sono immigrati in cerca di lavoro, per poi tornare in patria a fine stagione, disposti in una vera e propria baraccopoli.
La vendemmia sarebbe in mano a cooperative di macedoni che svolgono intermediazione di manodopera in maniera sospetta, che aprono e chiudono d’un anno all’altro.
In una regione che fa della viticoltura la propria eccellenza, simili condizioni sono inaccettabili e in contrasto con ogni tipo di promozione territoriale che da quest’anno si fregia anche del riconoscimento UNESCO.
Per questo motivo abbiamo presentato un’interrogazione, per far si che gli imprenditori agricoli operino nel rispetto delle regole e la dignità del lavoro trovi cittadinanza anche nelle campagne piemontesi.