Libertà e diritti – socialisti europei

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I deputati fuoriusciti da Sel si organizzano: danno vita a una componente del gruppo Misto dal nome “Libertà e diritti – Socialisti europei” e a un’associazione “aperta, con sottoscrizioni collettive” che “non è un partito e mai lo sarà ma vuole alimentare e costruire la cultura politica del centrosinistra, per costruire una forza di sinistra di governo” dialogando quindi, in primis e “nel merito”, con il Pd di Matteo Renzi.

Martedì alla Camera a presentare i primi passi di ‘Led’, c’erano tutti i deputati fuoriusciti da Sel in questi giorni: Gennaro Migliore (nella foto), Titti Di Salvo, Claudio Fava, Ileana Piazzoni, Alessandro Zan, Fabio Lavagno, Nazzareno Pilozzi, Luigi Lacquaniti e Martina Nardi. Nove parlamentari a cui, hanno fatto intendere la portavoce di Led Titti Di Salvo e Gennaro Migliore, se ne aggiungeranno altri, così da avere i numeri (minimo 10) per costituire un gruppo, o, come in questo caso, una componente.

Lunedì si è tenuta una prima riunione di Led per fare il punto, “una riunione che ci ha stupito”, per dirla con Migliore, dove erano presenti “rappresentanze da 13 regioni con presenze incoraggianti” a riprova del fatto che “non si tratta di un’esperienza parlamentare ma collettiva, a cui aderiscono sindaci, vicesindaci, consiglieri comunali”. Quindi, a inizio luglio, si terrà un seminario in cui verrà presentato lo statuto e inizierà il tesseramento. Infine ci sarà in autunno un’assemblea nazionale.

Per quanto riguarda il posizionamento del gruppo alla Camera, Di Salvo chiarisce subito: “Il nostro campo è nettamente quello dei socialisti europei. Il gruppo nasce per abbassare qualsiasi bandiera del pregiudizio e alzare quella del merito da subito. Da subito partiamo – aggiunge – dalla questione degli esodati su cui penso ci debba essere un’assunzione di responsabilità di tutti contro una promessa mancata fatta dallo Stato alle persone”. “Inizieremo subito – prosegue Di Salvo – annunciando l’iniziativa della raccolta di firme per il referendum contro il Fiscal compact. E subito con la lotta alle disuguaglianze. Il gruppo si muoverà così, nel merito”.

Oltre al gruppo, chiarisce Di Salvo, “nasce anche un’associazione aperta che non è un partito nè ha l’obiettivo di diventare partito né ora, né dopo né mai. Un’associazione per alimentare e costruire la cultura del centrosinistra” perché “pensiamo ci debba essere un campo unitario di centrosinistra in alternativa alla visione della destra”. “Noi come è evidente – precisa Migliore – non siamo entrati nel Pd” come hanno fatto altri fuoriusciti da Sel.

“Siccome non vogliamo formare un partito vogliamo creare un processo unitario del centrosinistra”. E questa, aggiunge Fava, “è un’impresa che non si fa in solitudine. Ma nessuno di coloro che fanno parte di questo gruppo ha ricevuto pressioni dall’esterno e stessa cosa facciamo noi, non chiediamo a nessuno di lasciare il proprio partito ma lanciamo un appello a fare un percorso insieme”.

“Non abbiamo intenzione di essere una corrente in più nel Pd – conclude Fava – ma vogliamo smuovere l’immagine del centrosinistra di oggi, vogliamo proporre a questo grande partito la questione se ci sia lo spazio per creare una forza di centrosinistra, un grande campo che superi la somma algebrica dei movimenti e dei partiti”.

Fonte: Public Policy

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