Il 28 aprile si celebrerà la giornata mondiale delle vittime dell’amianto. Dopo il clamore, un anno fa, derivante dalla sentenza di secondo grado del “maxi-processo Eternit”, è sconfortante constatare il silenzio che da allora aleggia su questa tematica.
Un volta ancora sono le associazioni e le organizzazioni sindacali a tenere alto il livello di attenzione su una tematica così delicata richiedendo impegni sulle bonifiche e sulla ricerca medica. Il Piano nazionale amianto che è un ottimo strumento nella sua organicità, resta però lettera morta in molti punti, nella quasi totale assenza di finanziamento delle azioni previste.
I censimenti dei luoghi da bonificare sono lungi dall’essere completati, così come i costi delle bonifiche pesano in maniera sostanziosa sui patti di stabilità degli Enti locali che meritoriamente procedono su questa strada.
Occorre procedere con speditezza e richiedendo impegni concreti. Per queste ragioni, insieme ad altri deputati di Sinistra Ecologia Libertà, ho presentato una mozione che impegna il Governo sui temi legati all’amianto in modo puntuale, non dimenticando sia gli aspetti fiscali legati alla bonifiche che previdenziali per gli ex-lavoratori o per le vittime.
Relativamente al processo Eternit, rilevando ancora come lo Stato non si sia costituito parte civile, è necessario assumere iniziative incisive per assicurare i risarcimenti già riconosciuti alle numerosissime parti civili con la sentenza del 3 giugno 2013 della Corte d’Appello di Torino.