L’atteggiamento dimostrato dal concessionario COCIV rispetto all’avvio immediato dei lavori relativi al Terzo Valico è immotivato e irresponsabile.
Da sempre chiediamo che questa come altre opere rientrino in un piano strategico, invece queste modalità ci spingono a pensare che a prevalere sia una spinta di carattere ideologico, incapace di sciogliere i nodi tra utilità dell’opera, rapporto costi/benefici in termini economici e sostenibilità ambientale.
Ad oggi non è ancora dichiarato, in maniera chiara, quale sia il flusso di traffico tale da giustificare questo impegno economico ed ambientale e se la città di Genova sia in grado di sostenerlo e quali siano le ricadute sul cosiddetto retroporto alessandrino. Più grave ancora le questioni che riguardano ambiente e rischi per la salute, che, nell’incontro con il Ministro Lupi, svoltosi a Roma nelle settimane scorse, avevamo posto come questioni pregiudiziali e inderogabili.