La tematica dell’amianto in qualche modo rientri in molti aspetti nella discussione pubblica e politica di quest’Aula, tant’è che è a corollario di molti interventi che abbiamo affrontato dall’inizio di questa legislatura.
Per nostra stessa o per iniziativa di altri gruppi, è entrata nella fase degli emendamenti o degli ordini del giorno, come in questo caso. Da cittadino di Casale Monferrato non posso che essere orgoglioso del fatto che una battaglia, che è iniziata quarant’anni fa in termini sindacali e poi è diventata una battaglia politica e infine civile, assuma tutta la sua dignità all’interno del dibattito di quest’Aula.
Però io credo che noi dobbiamo fare dei passaggi importanti. È stato ricordato l’unico passo normativo vero e proprio, che è quello del 1992, con una legge che non è fallita, però era limitata al non utilizzo e alla non produzione di questi manufatti. Noi dobbiamo fare, a mio avviso, un passo avanti e imporre al pubblico e al privato la rimozione. Come si fa a questo ?
Si fa attraverso un piano. Io credo che il piano approvato dal precedente Governo sia un buon punto di inizio. L’ho detto, l’ho sostenuto e l’ho ribadito che, quando l’onorevole Balduzzi, allora Ministro, ha redatto questo piano, ha fatto un buon lavoro e un buon inizio di questa attività.