Di Ettore Grassano
E’ partito “in quarta”, e nelle sue prime settimane di attività parlamentare nelle file di Sinistra, Ecologia, Libertà ha già presentato un’interrogazione sul rischio di contaminazione da scorie radioattive a Saluggia, e si occupa da sempre di questioni ambientali, con particolare riferimento all’emergenza amianto della sua città, Casale Monferrato.
Al contempo fa parte della task force di parlamentari della provincia impegnati in prima linea nel tentativo di trovare una soluzione al “caso Alessandria”: in queste ore è di nuovo in città, come già lunedì scorso, per incontri con il sindaco Rossa e con i sindacati, e come membro della Commissione Finanze della Camera dei Deputati sicuramente potrà (con la collega del Pd Cristina Bargero, anch’essa casalese) cercare di indirizzare la politica romana verso una soluzione non solo efficace e strutturale, ma anche molto rapida, “perché la variabile tempo in questo caso è davvero essenziale, se non vogliamo ritrovarci a dire che la cura era appropriata, ma il paziente è morto”.
Onorevole Lavagno, un casalese al capezzale di Alessandria: partiamo da qui?
(sorride divertito, ndr) Due casalesi, perché c’è anche Cristina Bargero del Pd: lasci perdere comunque, che già dalle mie parti hanno cominciato a sfottermi, mi tocca un battesimo parlamentare di fuoco! Scherzo naturalmente: la questione è davvero seria, e qui la rivalità di campanile non c’entra nulla. Anzi, la prima impressione è che sia partiti con un bel lavoro di squadra, con un obiettivo condiviso, e credo raggiungibile. Che è quello di salvare l’ente e le sue partecipate, avviando un processo di risanamento strutturale che non passi sulla pelle dei lavoratori. Insomma, si tratta di avviare, con estrema rapidità, un percorso in cui Alessandria potrà fare anche un po’ da “caso pilota”, considerato che non poche altre amministrazioni comunali si trovano in condizioni simili.
Sarà possibile riuscirci senza licenziare nessuno?
Non ho naturalmente una conoscenza di dettaglio della situazione dell’ente, e delle partecipate, ma credo che si debba davvero fare tutto il possibile, e anche di più, per riuscire a salvare tutti i posti di lavoro. Anche perché la crisi economica e occupazionale che ha colpito il territorio provinciale è sotto gli occhi di tutti, nella sua drammaticità: non è davvero il caso di esasperare ulteriormente la situazione. E oltretutto licenziare i lavoratori, sia nel pubblico che nel privato, non è mai la soluzione efficace per risolvere problemi complessi.
Eppure chi lavora per un salario oggi fa i conti con una precarietà sempre maggiore: è anche per la mancanza di un soggetto politico “forte” a sinistra del Pd? Dalle vostre parti cosa succederà?
Sel è arrivata in parlamento dopo anni di attività sul territorio, grazie all’impegno straordinario di tanti militanti, su base volontaria. Ed è indubbio che, se stai fuori dal Palazzo, conti meno, mentre da dentro puoi cercare di incidere in maniera diversa.