“Mai come in questo caso il potere pubblico ha mostrato ostinazione e caparbietà, al di là di ogni ragionevole evidenza “ questo è il giudizio che gli esponenti di SEL Piemonte Fabio Lavagno e Vanda Bonardo
esprimono con rammarico sul risultato dell’accordo di oggi tra Italia e Francia.
I costi del TAV lievitano in modo spropositato: dai 12 miliardi di euro stimati nel 2002 si è passati ai 25 miliardi stimati attualmente. La Torino-Lione, anche in Francia è sempre più contestata e per di più è pervenuta la bocciatura dellla Corte dei Conti francese per gli alti costi e i ricavi a rischio.”In un momento così delicato per le economie dei due Paesi, – proseguono Lavagno e Bonardo – quando ogni giorno arriva una nuova richiesta di sacrifici , è inaudito che i due capi di governo non abbiano deciso perlomeno di rallentare l’evoluzione del progetto per ricercare soluzioni alternative, così come suggerisce la Corte dei Conti francese” .
Gli studi avvalorati dalla Corte dei Conti francese dimostrano, se ancora ce ne fosse bisogno , che i traffici Italia-Francia sono diminuiti in questi anni. Inoltre, secondo le previsioni più rigorose, si assesteranno su livelli di gran lunga inferiori a quelli previsti. Ciononostante, come se non bastasse l’accordo TAV, si è pensato bene di aggiungere al pacchetto il via libera all’utilizzo della galleria di sicurezza del Frejus come tunnel per la circolazione commerciale. Un atto siglato in barba ai principi del protocollo trasporti della Convenzione delle Alpi, recentemente sottoscritto anche dall’Italia.
“In un Paese con un numero sempre crescente di disoccupati , i pochi denari a disposizione andrebbero spesi ben in altro modo – concludono i dirigenti di SEL Piemonte- Ad esempio, come ricorda il Sole 24 ore del 13 febbraio 2012, per attività di efficienza energetica con un milione di € si generano addirittura 13 posti di lavoro. Mentre nel progetto TAV per ogni milione di €, a quanto pare, si produce meno di 1 posto (0,73) e nemmeno così appetibile da parte dei nostri giovani”