Un anno fa ci indignammo quando l’Amministrazione di Casale, nello stesso giorno della Marcia su Roma, intitolò uno spazio della città a Ugo Cavallero. Alla nostra indignazione si aggiunse quella dell’ANPI, di altre forze politiche e di molti cittadini.
Oggi siamo tornati in quello spazio. Ci siamo tornati con tanti persone che, senza etichette, hanno deciso di re-intitolare, seppur in maniera simbolica, quello spazio alle vittime del colonialismo italiano.
Un atto simbolico, ma di sicuro valore civile per ricordare la verità su una figura che si macchiò di crimini nella guerra in Etiopia, deputato, membro del Governo fascista, nominato Senatore e capo di Stato Maggiore tra il ’40 e il ’43 e infine Maresciallo d’Italia per non risultare inferiore a Rommel.
Casale Monferrato, che ogni anno celebra i 13 martiri della Banda Tom, non poteva accettare un simile affronto, che travalica lo spirito di una qualsiasi pretesa di memoria condivisa.