Un emendamento alla finanziaria, votato a maggioranza dal Consiglio regionale, spazza via e abroga la legge sulla caccia (rimandando alla normativa nazionale, ben più permissiva) e di fatto annullando il referendum previsto per il 3 giugno.
Il referendum in questione ha una storia lunga e controversa: iniziata nel 1987 durante il quale furono raccolte 60.000 firme per la sua promozione. La Regione in un primo tempo lo dichiarò ammissibile, ma subito dopo emanò una nuova legge sulla caccia e con un Decreto del Presidente della Giunta Regionale sospese tutte le procedure referendarie. Da allora é stato un susseguirsi di ricorsi, sentenze, fino alla sentenza ultima del TAR che ordinava alla Regione Piemonte di indire la consultazione. La scelta di sospendere tardivamente e grossolanamente attraverso l’abrogazione della legge regionale certamente non porrà la parola fine sulla questione.
Indubbiamente il referendum era un appuntamento elettorale che si poteva evitare, con conseguente risparmio di denaro pubblico. Più rispettosamente, questo sarebbe dovuto avvenire se Regione avesse accettato di modificare la normativa venatoria secondo le richieste dei promotori del referendum stesso.
Avremmo preferito che il Consiglio regionale rivendicasse in pieno la propria funzione legislativa costruendo una nuova legge che potesse essere una mediazione fra i diversi orientamenti, tanto più che i quesiti referendari non cancellavano la caccia dalla nostra regione ma ne limitavano fortemente i tempi, i luoghi e le specie cacciabili. Di fatto la proposta referendaria avrebbe trasformato la caccia con caratteristiche selettive, limitate sia temporalmente sia geograficamente e indirizzata solo a lepri, fagiani e cinghiali.
Ancora una volta la politica si dimostra incapace di assumere le istanze di molti cittadini e di affrontare nel merito i problemi e le loro complessità. Si preferisce un approccio semplicista quando non ideologico che di fatto toglie spazi di democrazia e partecipazione.
Fabio Lavagno – Coordinatore regionale SEL
Vanda Bonardo – Responsabile regionale ambiente di SEL