di Fabrizio Laddago
L’offerta del diavolo, il Comune di Casale Monferrato l’ha ricevuta. Nella commissione dei capigruppo, convocata ieri sera, è stata infatti confermata la notizia trapelata nei giorni passati.
I legali dell’ex proprietario della Eternit, Stephan Schmidheiny, avrebbero promesso all’amministrazione una cifra tra i 18 e i 20 milioni di euro. In cambio Casale dovrà ritirare la propria costituzione di parte civile nel processo in corso a Torino. L’argomento aveva scatenato l’indignazione di sindacati e cittadini ma, dato che l’offerta non è ancora stata formalizzata, non verrà discusso in consiglio comunale. Scartata anche l’ipotesi di un referendum. La commissione tornerà a riunirsi in caso di novità. Gli esponenti di minoranza hanno chiesto che anche i rappresentanti delle associazioni siano costantemente aggiornate. “E’ stato posto un punto di trasparenza. Il sindaco Demezzi, nei giorni scorsi, aveva dichiarato che non c’erano stati rapporti diretti tra l’amministrazione e Schmidheiny. Ieri è stato precisato che i legali del comune di Casale sono stati comunque contattati dai rappresentanti dell’imputato” ha detto Fabio Lavagno, capogruppo di Sinistra Casalese. “E’ una questione molto complessa, che investe in maniera forte la coscienza civile della città di Casale – ha precisato Lavagno -A nessuno sfugge che un’eventuale rinuncia alla costituzione di parte civile rappresenterebbe un momento simbolico nell’iter processuale“.