UNA RIFORMA VINCENTE
Musei trascurati, difficili da visitare e a volte persino chiusi, considerati quasi dei semplici uffici delle Soprintendenze. È una foto in bianco e nero che appartiene al passato. È così grazie ad una riforma che ha fatto rinascere i musei italiani, che ha dato loro forza e autonomia e ha portato alla scelta di direttori selezionati con bandi internazionali che possono seguire criteri di gestione più moderni e competitivi. I risultati sono sotto gli occhi di tutti e sono la prova di una sfida vinta. Mentre nelle principali capitali europee i visitatori diminuiscono, da noi succede il contrario: negli ultimi tre anni, nei musei statali, sono aumentati di 7 milioni, arrivando al record assoluto di 45,5 milioni nel 2016, con una crescita degli incassi pari a 47 milioni di euro. E nel primo trimestre del 2017 le cose sono andate ancora meglio, con 2 milioni in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (ben 4 milioni in più rispetto al 2014, quando la riforma ancora non era stata varata).
IL “BOOM” DELLE DOMENICHE GRATUITE
Trascorrere la prima domenica del mese visitando gratuitamente un museo è diventata una bella abitudine per tante famiglie e un’opportunità in più per i turisti. Da quando si è cominciato, nel luglio del 2014, è stato un continuo crescendo, fino ad arrivare ai 300 mila visitatori attuali. In totale circa 10 milioni di persone hanno usufruito di questa iniziativa che ha contribuito a riavvicinare gli italiani al proprio patrimonio culturale.
PICCOLI MUSEI CRESCONO
I visitatori aumentano non solo nei musei più importanti e nelle grandi città ma anche nei piccoli musei, meno noti e fino ad oggi fuori dalle abituali “rotte” del turismo internazionale. Questo succede grazie ad una nuova strategia complessiva che prevede il coordinamento dei poli museali regionali, un rapporto più stretto con la rete dei musei civici e un potenziamento della propria visibilità online.